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Marzo 2021 – Zona Arancione, si può andare a tartufi fuori comune?

Tartufaio che estrae tartufo dal terreno

Negli ultimi giorni si stanno levando dubbi sulla possibilità di varcare i confini del proprio comune di residenza, domicilio o abitazione per effettuare l’attività di raccolta dei tartufi pur avendo pagato l’imposta sostitutiva da 100,00 € tramite F24.

Abbiamo chiesto alla Regione Toscana conferma e la risposta della Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale è stata affermativa, è ancora vigente l’Ordinanza del Presidente della Regione Toscana n° 117 del 5 Dicembre 2020.

Riportiamo cosa dice l’ordinanza al punto 8:

Con riferimento alle attività di raccolta tartufi si precisa quanto segue:

– sono consentiti gli spostamenti, anche al di fuori del comune di residenza, domicilio o abitazione,
esclusivamente nel caso di raccolta dei tartufi svolta a titolo professionale da coloro che:
a) sono in possesso del tesserino di raccoglitore ai sensi dell’articolo 11 della l.r. 50/1995;
b) sono in regola con il pagamento della tassa regionale;
c) sono titolari di P.IVA specifica o del versamento dell’F24 per sostituto di imposta entro i 7.000
euro;

– la raccolta dei tartufi a titolo amatoriale può essere effettuata esclusivamente nel comune di
residenza, domicilio o abitazione.

Se la Toscana dovesse rientrare in zona rossa dovrebbe, a questo punto, ancora valere l’ordinanza 116 del 28 Novembre 2020 di cui avevamo parlato a suo tempo in un nostro articolo.

Se ci saranno novità cercheremo di avvertire tutti il prima possibile, purtroppo ci troviamo in una situazione inedita e, per questo motivo, molto confusa. Dal canto nostro ci teniamo ad invitare tutti alla prudenza e a rispettare tutti gli accorgimenti per evitare il propagarsi del virus.

Come sempre ricordiamo che sul nostro sito potete trovare una guida su come pagare l’imposta sostitutiva con il modello F24. La scadenza era al 16 Febbraio ma la si può ancora pagare aggiungendo un ravvedimento operoso.

CLICCA QUI PER LEGGERE LA GUIDA


Foto dell’articolo di Andrea Gogan da Pixabay

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